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Fin dalla primissima infanzia, la camomilla ci accompagna in caso di nervosismo o stress, ed è facile da coltivare
Camomilla, per dormire ma non solo.

Camomilla, per notti serene

“Camomilla sogni d’oro” recita una nota pubblicità, ma siete sicuri di sapere tutto sulla arcinota camomilla che vediamo e beviamo fin da neonati? Scommettiamo che vi raccontiamo qualcosa che non sapevate, in questo articolo? Bene, cominciamo subito!

Wow n. 1: la camomilla sono due!

Sapevate che la camomilla non è una sola, bensì due? Sono infatti due sono le specie di camomilla che vengono comunemente utilizzate: quella che si trova in commercio è la camomilla romana (Chamaemelum nobile), più facile da raccogliere perché ha infiorescenze più grandi; invece quella che si trova nei campi o ai margini delle strade di campagna è la camomilla comune (Matricaria chamomilla), i cui piccoli fiori sono dotati delle stesse proprietà della “sorella maggiore”. Per questo si possono utilizzare indifferentemente, e vengono chiamate entrambe camomilla senza distinzioni.

Quella romana è un’erbacea perenne a portamento strisciante, con fusti di 10-30 cm e foglie pennate di 1-5 cm; le infiorescenze misurano 2 cm di diametro. La camomilla comune è un’erbacea annuale a portamento eretto, alta fino a 50 cm, e le infiorescenze raggiungono 1,5 cm di diametro massimo. Entrambe le specie emanano un intenso odore aromatico, che si acuisce strofinando tra le mani le foglie o le infiorescenze.

Wow n. 2: il fiore non è un fiore!

Abitualmente diciamo “i fiori di camomilla” ma, come per tutte le Asteracee o Composite, quello che chiamiamo “fiore” è dal punto di vista botanico un’infiorescenza: i “petali” sono in realtà fiori “ligulati” (allungati a piccola lingua, cioè ligula) sterili, mentre il disco giallo è composto dai veri fiori “tubulosi” fertili. L’infiorescenza delle Asteracee si chiama “capolino” e, appunto, non è un fiore.

Wow n. 3: la camomilla può diventare eccitante

La colpa è dell’azulene, un olio volatile calmante che viene attivato completamente solo con il calore, donde la necessità di infondere i capolini in acqua bollente. Ma attenzione: il tempo corretto di infusione è di 3 minuti (mettete il timer), perché superando questo tempo ne viene estratto troppo (insieme ad altre sostanze), trasformandosi in un boomerang di eccitazione (anziché dormire, starete svegli tutta la notte come se aveste preso il caffè!). 

Altra precauzione: dato che l’azulene è volatile, la tazza va coperta durante l’infusione per evitare che l’olio si perda nell’aria, e l’infuso va bevuto il prima possibile (se scotta, aggiungete un cubetto di ghiaccio). Se la tazza resta scoperta a lungo, berrete un’acqua aromatizzata, ma senza proprietà.

Camomilla per donne e bambini

Da secoli la camomilla serve come digestivo e contro crampi allo stomaco, gastrite e ulcera gastrica, colite, mal di testa e insonnia. È ottima nei bambini: per la mamma che allatta perché, tramite il latte, il principio attivo raggiunge il neonato; ma anche con il biberon, eventualmente con l’aggiunta di un pochino di miele; per placare l’irritazione della dentizione; nell’acqua del bagnetto serale, per lavare delicatamente la pelle e conciliare la nanna; per favorire il sonno anche nei più grandicelli; per calmare i dolori dovuti alle colichette. Ed è un toccasana per la donna in ogni fase della vita: attenua l’irritabilità da sindrome premestruale, regolarizza le mestruazioni e lenisce quelle dolorose; in gravidanza, contro le nausee mattutine e i doloretti di varia natura; al momento del parto, come rilassante e blando analgesico; in menopausa, contro vampate di origine nervosa, tensioni e insonnia.

Wow n. 4: nasce anche dalle bustine da infuso!

Potete trovare le piante già pronte di camomilla nel vostro Centro di Giardinaggio, così come le bustine di semi. Ma se vi avanza in fondo alla dispensa una bustina di camomilla da infuso che non utilizzate, provate a seminare pure quella: al 90% vi nasceranno le piantine!

Seminatela fra marzo e maggio in vaso o direttamente in terra a spaglio (a manciate): il substrato deve essere leggero, sciolto, sabbioso, anche povero, preferibilmente calcareo. Annaffiate solo se non piove a lungo (in vaso invece dovete bagnare con regolarità) e non serve concimarla. Naturalmente, serve il pieno sole. Se lasciate qualche capolino, otterrete la risemina automatica la primavera prossima.

Wow n. 5: camomilla in giardino

Chi ha detto che la camomilla deve stare solo nell’orto? Seminatela o piantatela insieme a papaveri (Papaver rhoeas) e fiordalisi (Centaurea cyanus), come accadeva nel secolo scorso nei campi di grano. Sono tutte specie che si autodisseminano, e rispuntano ogni anno a primavera. Potete riempire un’aiuola, oppure bordare un vialetto, o anche creare un prato fiorito (con o senza sentieri in mezzo), o infine realizzare così la bordura dell’orto lungo la staccionata: lo spettacolo vi renderà in pace con il mondo! 

Aggiunta: se fate giocare i bambini vicino a un’aiuola di camomilla, li avrete molto più sereni perché l’effluvio rilassante si diffonde nell’aria…

Come raccogliere la camomilla

Il momento migliore per la raccolta dei capolini è, nei mesi di giugno e luglio, la mattina fino al mezzogiorno, da quando i raggi del sole hanno asciugato la rugiada notturna fino alla massima produzione di olio essenziale. 

Raccogliete i singoli capolini o le piante intere, da appendere poi a testa in giù in un luogo ombroso e aerato per l’essiccazione: le infiorescenze si staccano una volta secche e si ripongono in un contenitore di vetro a chiusura ermetica, da conservare in luogo fresco e buio.

Ricette erboristiche con la camomilla

  • Per favorire il sonno e placare l’ansia: portate l’acqua a ebollizione, versatela nella tisaniera con due cucchiaini di fiori secchi, copritela col coperchio e lasciatela in infusione per 3 minuti, filtrate, addolcite con miele di tiglio e bevete caldo a piccoli sorsi. Se usate le bustine confezionate, ognuna basta per due tazze; non usate l’alluminio per l’infuso, perché altera il sapore. 
  • Contro le allergie respiratorie (raffreddori allergici, febbri da fieno e asma): due volte al giorno fate per 10 minuti inalazioni di vapori versando mezzo litro d’acqua bollente su un cucchiaio di fiori secchi.
  • Per placare le irritazioni cutanee: ponete un cucchiaino di fiori secchi in una tazza di latte bollente, dopo 2 minuti filtrate, applicate compresse imbevute del liquido tiepido.
  • Per schiarire i capelli biondi: sciacquate i capelli dopo ogni shampoo con un infuso tiepido preparato versando 1 litro d’acqua bollente su 50 g di fiori secchi e filtrando dopo 5 minuti.
  • Per rilassarsi dopo una giornata stressante: aggiungete all’acqua del bagno una tisana preparata versando 1 litro d’acqua bollente su 200 g di fiori secchi e filtrando dopo 15 minuti; oppure appendete sotto il getto dell’acqua un sacchettino di cotone con i fiori.

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